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15 Maggio 2021 “Cultura a Palazzo”

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12 Maggio 2021

“Cibo, cultura, stili di vita: civiltà e sostenibilità nella dieta mediterranea” – un evento organizzato dal Club per l’UNESCO di Chieti di particolare interesse anche per il nostro Club.

Infatti, come racconta il dott. Roberto Ferretti nel suo contributo al volume “L’Italia dolce e salata”, di prossima pubblicazione a cura della FICLU: ” …Siamo negli anni 50 quando un famoso fisiologo americano, che aveva creato la razione K per i soldati alleati durante la seconda guerra mondiale, torna in Europa, in Italia e in Grecia, per studiare qualche rimedio per fronteggiare l’infarto del miocardio che era diventata la seconda causa di morte nell’America opulenta. Quest’uomo si chiamava Ancel Keys ed in Italia incontra il Prof. Flaminio Fidanza, illustre nutrizionista, professore all’Università di Perugia, originario di Magliano di Tenna, allora in provincia di Ascoli Piceno, che diventa il suo più stretto collaboratore. Ancel Keys era venuto in Italia ed in Grecia perché si ricordava di aver conosciuto,  durante la guerra,  persone, per lo più contadini, molto poveri, ma con una straordinaria longevità e capacità di lavorare anche in tarda età. Egli aveva intuito che questa longevità era dovuta allo stile di vita e alla alimentazione che li teneva lontani dalle malattie come l’infarto del miocardio ed altre malattie cardiovascolari.

Con Flaminio Fidanza ed altri scienziati di diversi paesi del mondo, Ancel Keys cominciò ad elaborare un grande progetto di ricerca che avrebbe potuto consentire di verificare se lo stile di vita che aveva trovato nel Mediterraneo potesse essere efficace per combattere l’infarto del miocardio e ridurne la mortalità. Dopo diverse ricerche preliminari  in varie località (Cipro, Nicotera, ecc.) si riuscì a mettere a punto quella grande ricerca che divenne famosa con il nome di “Seven Countries Study”(Lo studio delle sette nazioni). Furono 7, infatti, le nazioni dove per più di 30 anni, dal 1958 al 1991, 12.600 soggetti, di sesso maschile, di età tra i 40 e i 59 anni, furono sottoposti a monitoraggi periodici, ripetuti ogni 5 anni, per la durata di una settimana. Il monitoraggio consisteva nel registrare la storia alimentare di ognuno, rilevare le analisi fisico-chimiche dell’organismo e descrivere lo stile di vita di ciascun soggetto. Le ricerche furono condotte in 3 nazioni del Mediterraneo (Grecia, Iugoslavia e Italia); negli Stati Uniti d’America; nell’Olanda e nella Finlandia e, infine, nel Giappone. In ogni nazione vennero individuate delle “coorti” che possedevano determinate caratteristiche, riguardo allo stile di vita. In Italia furono individuate due coorti: Crevalcore in provincia di Bologna e, soprattutto, Montegiorgio, in provincia di Ascoli Piceno (oggi in provincia di Fermo), grazie alla conoscenza diretta che Ancel Keys aveva acquisito tramite Flaminio Fidanza che era di quelle parti.

Le ricerche a Montegiorgio si svolsero dal 1960 al 1991. Parteciparono ben 719 soggetti, la maggioranza era contadina.

I risultati di questa grande ricerca diedero ragione alle intuizioni di Ancel Keys e Flaminio Fidanza: lo stile di vita del Mediterraneo e la sua alimentazione erano realmente il rimedio più efficace per ridurre non solo l’infarto del miocardio ma anche tante altre malattie come hanno dimostrato anche numerose ricerche successive. A novembre del 2010, l’UNESCO ha riconosciuto la Dieta Mediterranea come “Patrimonio Culturale immateriale dell’Umanità”. L’orgoglio di noi marchigiani è quello di aver dato un tangibile contributo  al raggiungimento di questo successo.”

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