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In cammino verso il programma MaB

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25 Dicembre 2016

Inizia così il cammino del ritorno, armati di nuova consapevolezza e nuovo coraggio per costruire la pace nelle menti degli uomini e delle donne” , con una poesia dedicata a chi vuole restare nei territori del cratere, anche in quelli più devastati da un sisma atteso, ma dalla potenza sconosciuta alle generazioni più recenti delle terre di mezzo degli splendidi Sibillini.

 

… Ma loro non se ne vogliono andare

Il terremoto ha devastato le loro stalle, ma loro non se ne vogliono andare,

il terremoto  ha danneggiato i loro attrezzi, ma loro non se ne vogliono andare,

il terremoto ha fracassato le loro case, ma loro non se ne vogliono andare.

 

Verrà il freddo,  verrà la neve, ma loro non se ne vogliono andare.

 

Il terremoto ha spezzato il loro cuore, ma non se ne vogliono andare.

Il terremoto ha spezzato il loro silenzio, ma non se ne vogliono andare,

Il terremoto ha impresso la paura nei loro volti, ma non se ne vogliono andare.

 

Questi luoghi, di assoluta imperativa bellezza, non  danno la felicità fragile delle luci al neon

ma l’eterno stupore del cielo stellato, anima notturna di Madre Terra,

il perenne mutare dei colori , impermanente ritmo di  Madre Terra,

 

Loro conoscono il ciclo della Vita e non lo negano, né lo contrastano.

Sanno di essere ospiti grati e liberi di un territorio che gli altri chiamano ostile.

Grati e liberi, tutti insieme, nel vincolo non scritto di una comune umanità-

 

Loro sanno, che lasciando questi luoghi, sarà anche esiliata la virtù della comunità

Il talento dell’arte, il merito della cura, la dote del coraggio, il pregio della storia,

Sanno che senza di loro non resterà più nessuno a proteggere quel che resta del Divino.

 

Ed io abitavo proprio lì, io abito proprio lì, tra coloro che non se ne vogliono andare.

 

Paola Calafati Claudi

 

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