I Club per l’UNESCO: cammini di luce

NASCITA DEL PRIMO CLUB PER L’UNESCO AL MONDO AVVENUTA IL 19 LUGLIO DEL 1947 A SENDAI IN GIAPPONE

” Quando KOICHI UEDA il fondatore del primo Club UNESCO apprese dalla lettura del giornale il 25 novembre 1946 della nascita dell’UNESCO, le parole del preambolo dell’atto costitutivo: “Poiché le guerre nascono nell’animo degli uomini è nell’animo degli uomini che vanno costruite le difese della Pace” queste gli provocarono un vero e proprio “electric shock”, come lui stesso ebbe a dire più tardi

Dopo tanta devastazione, in piena ricostruzione, queste parole offrivano un messaggio di speranza. Da lì l’idea di creare una associazione che portasse il nome dell’UNESCO come messaggera di questa speranza di poter ricostruire un mondo fondato sulla pace e sul rispetto delle diversità. Da quel giorno i Club per l’UNESCO si sono diffusi in tutto il mondo organizzandosi in Federazioni Nazionali, cinque Federazioni Regionali ed una Federazione Mondiale.

“Voi siete dei cammini di luce” esordì Federico Mayor Direttore Generale dell’UNESCO nel 1989, salutando i partecipanti al Seminario Internazionale “Conoscere l’UNESCO e praticare la vita internazionale”, organizzato dalla Federazione Mondiale dei Club e Centri per l’UNESCO, presso la sede UNESCO di Parigi. “Infatti i Club che portano il suo nome aprono all’UNESCO vie inedite per farsi comprendere da comunità che, senza di essi, non avrebbero modo di udire. Disegnano un mondo nuovo, generoso, solidale, fraterno e pacifico.”

Con la Dichiarazione di Acireale firmata l’8 aprile 2017 i Club e Centri per l’UNESCO italiani hanno ribadito il loro ruolo di promotori del messaggio dell’UNESCO all’interno delle proprie comunità adoperandosi, in collaborazione con tutte le forze vitali locali e nazionali, a sollecitare la coscienza civica su un vasto spettro di tematiche, con un unico fine: costruire consapevolezza dei fenomeni sociali, ambientali ed economici e delle loro dinamiche, ricercando gli strumenti per costruire e rafforzare il reciproco rispetto per la costruzione di una società giusta ed equa. (Arch. Laura Cennini)